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– No che non bisogna essere vecchi per pensarci!

Tranquilli, non preoccupatevi, non sono impazzito – non più del solito almeno. Non sto parlando da solo. É solo che so che, quasi sempre, è questo quello che vi viene da dire quando qualcuno parla di piano pensionistico.

In varie declinazioni, certo, come per esempio: “La pensione? Ma se non ho ancora neanche trent’anni, con tutto quello cui devo già pensare!”, o ” va bene, ma magari tra qualche anno”.

E No, eh! Non provateci nemmeno ad abbandonare la lettura perché si parla di pensione, perché a me, che faccio il duro, ma alla fine ci tengo, queste risposte non piacciono per niente e ve lo dico senza tanti giri di parole: “chi fa da sé, fa per tre” (e da sé intendo  sempre con me al vostro fianco, ormai mi sembra ovvio).

Vi convinco subito a smettere di rimandare. Come?

Per capirci pensiamola in questo modo: a vent’anni decidiamo di costruirci una casa, una bella casa con il giardino. Sappiamo che non è possibile averla subito, ci vuole pazienza, ma non importa. A noi basta riuscire ad aggiungere un pezzettino ogni anno. Prima le fondamenta, poi i muri portanti. Sappiamo anche che, molto probabilmente, la nostra bella casetta sarà finita solo una volta terminati i nostri anni lavorativi.

Una ricompensa per tutti i nostri sforzi, ce la meritiamo tutta!

Il progetto e la costruzione però, lo lasciamo completamente ai muratori, ci hanno detto che è sempre funzionato in questo modo, quindi perché preoccuparsene? Spesso i nostri genitori hanno fatto lo stesso, e ora si godono il giardino e la vista sulle colline, frutto del loro lavoro.

Bene, ora immaginiamo di aver finalmente finito di lavorare – succede, sembra impossibile, ma succede. Varchiamo per l’ultima volta le porte dell’ufficio o mandiamo un ultima mail prima di dimenticarci per sempre la casella postale, stappiamo una bottiglia con i colleghi. Poi un unico obbiettivo: godersi il sole sulla sdraio, nella terrazza della nostra nuova casa.

Finalmente liberi da ogni impegno arriviamo nel tanto sognato angolo di paradiso, solo per scoprire cosa? Che al nostro Eden personale piove dentro. Manca il tetto, capite? Una vita a immaginarsi serate sul divano e grigliate all’aperto e ora nulla.

Ma cosa succederebbe se invece, anno dopo anno, i lavori li seguissimo noi? O meglio se li seguissi io per voi? (ricordate la salita in montagna ecc.?).

Si può fare, però bisogna pensarci. Ora.

Per il come però portate pazienza, ve lo spiego a brevissimo!